Black White
Inaugurazione: Martedì 16 Maggio ore 18:30
La forza e il carisma di alcuni dei più grandi interpreti del Jazz contemporaneo sono i protagonisti di “Black White”, mostra di Andrea Palmucci a cura del Centro Phos.
“Il Jazz…
Tutto è cominciato per caso, sino a 10 anni fa non avrei mai pensato di lavorare con questo mondo, questo stile, questo modo di pensare e addirittura di vivere.
Il mio primo concerto Jazz l’ho ascoltato, vissuto e fotografato nel 2006 a Rio de Janeiro. Il locale era affollatissimo e i due, che senza saperlo mi cambiarono la vita, si chiamavano Mike Stern e Romero Lubambo, due musicisti di cui all’epoca non sapevo nulla.
Lì è avvenuta la scossa: quella sera ho realmente compreso le grandi potenzialità che il Jazz e la fotografia potevano avere assieme. Abbinando la fotografia a quel linguaggio a me sconosciuto e composto da un continuo vortice di emozioni, sensazioni, musica, movimenti e dialoghi tra musicisti, ho percepito che si poteva bloccare l’istante o la nota in cui risiede la ragione di un intero concerto oppure, se preferite, quel frammento d’anima che il musicista ci regala ad ogni esibizione.
Tutto è cominciato per caso, sino a 10 anni fa non avrei mai pensato di lavorare con questo mondo, questo stile, questo modo di pensare e addirittura di vivere.
Il mio primo concerto Jazz l’ho ascoltato, vissuto e fotografato nel 2006 a Rio de Janeiro. Il locale era affollatissimo e i due, che senza saperlo mi cambiarono la vita, si chiamavano Mike Stern e Romero Lubambo, due musicisti di cui all’epoca non sapevo nulla.
Lì è avvenuta la scossa: quella sera ho realmente compreso le grandi potenzialità che il Jazz e la fotografia potevano avere assieme. Abbinando la fotografia a quel linguaggio a me sconosciuto e composto da un continuo vortice di emozioni, sensazioni, musica, movimenti e dialoghi tra musicisti, ho percepito che si poteva bloccare l’istante o la nota in cui risiede la ragione di un intero concerto oppure, se preferite, quel frammento d’anima che il musicista ci regala ad ogni esibizione.
Dal
2010 ho cominciato a dedicarmi quasi totalmente al Jazz, a respirarlo
tutti i giorni e fino ad oggi credo di aver visto e documentato quasi un
migliaio di concerti, tenuti ovunque, dai piccoli locali ai grandi
festival italiani e francesi. Un turbinio di note, suonate dai più
grandi del genere, che mi hanno aiutato a capire il bagaglio di memorie
che questi musicisti portano dentro di loro. La mia esigenza è quella di
raccontare e registrare questo bagaglio di memorie, lasciando che sia
l’emozione di quel preciso istante a guidare il mio occhio.
Ho deciso sin da subito di rappresentare questo mondo meraviglioso in Bianco e Nero, guardando forse alla scelta che grandi fotografi hanno operato prima di me per raccontare alcuni momenti unici e indimenticabili del Jazz, dalle origini a oggi.
Ho deciso sin da subito di rappresentare questo mondo meraviglioso in Bianco e Nero, guardando forse alla scelta che grandi fotografi hanno operato prima di me per raccontare alcuni momenti unici e indimenticabili del Jazz, dalle origini a oggi.
Il Jazz è un mondo di cui risulta difficile ed a volte perfino irrispettoso parlare.
Va ascoltato. E’ un nostro patrimonio.
Io come altri colleghi continueremo a registrarlo, con lo stesso rispetto e la stessa euforia.”
Va ascoltato. E’ un nostro patrimonio.
Io come altri colleghi continueremo a registrarlo, con lo stesso rispetto e la stessa euforia.”
PHOS centro polifunzionale per la fotografia e le arti visive
Via Giambattista Vico, 1 - 10128 Torino
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